Fin dalla sua creazione nel 1921,la vocazione di valrhona,situata a Tain l'Hermitage nei pressi di Lione, è la stessa :elaborare un cioccolata eccezionale utilizzando varietà aromatiche di cacao di origini diverse,nel rispetto della tradizione artigianale.Per svariati decenni Valrhona si è impegnata a reperire le piantagioni produttive delle fave più belle e più aromatiche,in zone geografiche e regioni di produzioni specifica.La fondatezza di tale scelta è confermata da tempo :le relazioni esistenti con piantatori motivati dalla ricerca qualitativa,hanno permesso a valrhona di sviluppare una gamma di cioccolato di sapore franco,intenso,aromatico e persistente.
http://www.valrhona.com/
I nostri partners Selecta spa
Selecta nasce nel marzo 1989 . Oggi selecta è una realtà leader per il settore della ristorazione che seleziona ed importa da tutto il mondo alimenti freschi di altissimo livello qualitativo,senza dimenticare il ricchissimo patrimonio agroalimentare della nostra tradizione gastronomica.
Tratto dal sito http://www.selectaspa.it/
Tratto dal sito http://www.selectaspa.it/
Premio ospitalità italiana
Premio come ristorante tipico italiano per la Trattoria Cremosina di Valduggia
A rappresentare il Piemonte alla seconda edizione del "Premio Ospitalità Italiana
2006", che ha avuto luogo il 24 novembre u.s. presso la Camera di Commercio di
Bari, è stata anche la Trattoria Cremosina di Valduggia.
Il ristorante vercellese aveva aderito all'iniziativa denominata "Marchio di Qualità del
Turismo" indetta dall'Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, e promossa dalla
Camera di Commercio di Vercelli. Il progetto, che anche quest'anno è stato attivato, vuole favorire
la realizzazione di un circuito turistico italiano di qualità, assegnando alle strutture alberghiere,
ristorative – e da questa edizione agrituristiche - che vi partecipano e che ottengono risultati di
verifica positivi, un Marchio di Qualità, segno distintivo di accoglienza e standard qualitativi di
eccellenza. La Trattoria Cremosina di Valduggia, oltre ad aver ottenuto il Marchio di
Qualità, si è distinta classificandosi tra le 30 finaliste del "Premio Ospitalità Italiana
2006" per la categoria "ristoranti tipici". Il premio, emesso da una giuria composta da
nove membri, tra esperti e docenti universitari e da una vastissima giuria popolare
costituita da "turisti per caso", deriva da un'accurata selezione ed evidenzia l'elevata
qualità, l'ospitalità e la competitività delle strutture turistiche vercellesi.
L'esempio della Trattoria Cremosina costituisce un riferimento positivo per le attività turistiche della
nostra provincia che dovranno continuare a muoversi in questa direzione per diventare un polo di
attrazione turistica.
Comunicato stampa della Camera di commercio di Vercelli.
A rappresentare il Piemonte alla seconda edizione del "Premio Ospitalità Italiana
2006", che ha avuto luogo il 24 novembre u.s. presso la Camera di Commercio di
Bari, è stata anche la Trattoria Cremosina di Valduggia.
Il ristorante vercellese aveva aderito all'iniziativa denominata "Marchio di Qualità del
Turismo" indetta dall'Isnart, Istituto Nazionale Ricerche Turistiche, e promossa dalla
Camera di Commercio di Vercelli. Il progetto, che anche quest'anno è stato attivato, vuole favorire
la realizzazione di un circuito turistico italiano di qualità, assegnando alle strutture alberghiere,
ristorative – e da questa edizione agrituristiche - che vi partecipano e che ottengono risultati di
verifica positivi, un Marchio di Qualità, segno distintivo di accoglienza e standard qualitativi di
eccellenza. La Trattoria Cremosina di Valduggia, oltre ad aver ottenuto il Marchio di
Qualità, si è distinta classificandosi tra le 30 finaliste del "Premio Ospitalità Italiana
2006" per la categoria "ristoranti tipici". Il premio, emesso da una giuria composta da
nove membri, tra esperti e docenti universitari e da una vastissima giuria popolare
costituita da "turisti per caso", deriva da un'accurata selezione ed evidenzia l'elevata
qualità, l'ospitalità e la competitività delle strutture turistiche vercellesi.
L'esempio della Trattoria Cremosina costituisce un riferimento positivo per le attività turistiche della
nostra provincia che dovranno continuare a muoversi in questa direzione per diventare un polo di
attrazione turistica.
Comunicato stampa della Camera di commercio di Vercelli.
Bovino Piemontese (fassone)
BOVINO PIEMONTESE
Si tratta di una razza tradizionale e caratteristica del Piemonte in particolare diffusa nel cuneese, nell’albese e nell’astigiano. E’ una razza specializzata per la produzione di carne facilmente riconoscibile per via del mantello bianco, in grado di offrire ottime rese di macello e carne di ottima qualità. La razza è da sempre presente in purezza nella regione ed è stata in passato utilizzata come razza a triplice attitudine; era ciò in grado di fornire carne, latte e forza lavoro. Allo stato attuale è individuata come razza a forte vocazione per la fornitura di carne che tra l’altro risulta essere oggettivamente di ottima qualità. Da evidenziare la caratteristica di alcuni animali definiti “Fassoni” o “della coscia” di presentare muscoli particolarmente ipertrofici al livello dorsale e a livello della coscia “Groppa doppia e/o coscia doppia”. Tali animali sono particolarmente apprezzati sia per la resa in carne ancora migliore nei confronti degli altri soggetti della razza.Le femmine producono latte in quantità piuttosto limitata, nei confronti di altre razze, ma di ottima qualità; il latte delle bovine piemontesi da sempre ha fornito la base per le attività di caseificazione del Piemonte e quindi per moltissimi formaggi riconosciuti ora come tradizionali.
Si tratta di una razza tradizionale e caratteristica del Piemonte in particolare diffusa nel cuneese, nell’albese e nell’astigiano. E’ una razza specializzata per la produzione di carne facilmente riconoscibile per via del mantello bianco, in grado di offrire ottime rese di macello e carne di ottima qualità. La razza è da sempre presente in purezza nella regione ed è stata in passato utilizzata come razza a triplice attitudine; era ciò in grado di fornire carne, latte e forza lavoro. Allo stato attuale è individuata come razza a forte vocazione per la fornitura di carne che tra l’altro risulta essere oggettivamente di ottima qualità. Da evidenziare la caratteristica di alcuni animali definiti “Fassoni” o “della coscia” di presentare muscoli particolarmente ipertrofici al livello dorsale e a livello della coscia “Groppa doppia e/o coscia doppia”. Tali animali sono particolarmente apprezzati sia per la resa in carne ancora migliore nei confronti degli altri soggetti della razza.Le femmine producono latte in quantità piuttosto limitata, nei confronti di altre razze, ma di ottima qualità; il latte delle bovine piemontesi da sempre ha fornito la base per le attività di caseificazione del Piemonte e quindi per moltissimi formaggi riconosciuti ora come tradizionali.
Info su funghi( porcini)
Boletus edulis
Classe: Basidiomiceti Nome scientifico: Boletus edulis, Un tempo classificato come Boletus edulis subsp. edulis. Nomi volgari: Porcino - Brisa - Rigorsella Caratteristiche morfologiche Cappello: 5-24 cm, carnoso e sodo, inizialmente emisferico poi convesso alla fine anche depresso e rialzato leggermente a coppa; bruno chiaro, ma a volte anche bruno scuro, più chiaro al margine; superficie umida, viscosa, non vellutata, rugolosa. Tubuli: lunghi, semplici, quasi liberi, che si separano facilmente dal cappello; bianchi poi giallastri. Pori: in principio chiusi e fini; bianchi o bianco-grigi, a maturità giallastri. Gambo: 5-12 x 3-7 cm, grosso, pieno e sodo, in principio assottigliato in alto, ingrossato alla base, per divenire progressivamente cilindrico pallido poi brunastro chiaro; superficie ornata da vene più chiare. Carne: bianca, immutabile, con leggera colorazione nocciola, soda; odore fungino. Spore: bruno-olivastro in massa.
Classe: Basidiomiceti Nome scientifico: Boletus edulis, Un tempo classificato come Boletus edulis subsp. edulis. Nomi volgari: Porcino - Brisa - Rigorsella Caratteristiche morfologiche Cappello: 5-24 cm, carnoso e sodo, inizialmente emisferico poi convesso alla fine anche depresso e rialzato leggermente a coppa; bruno chiaro, ma a volte anche bruno scuro, più chiaro al margine; superficie umida, viscosa, non vellutata, rugolosa. Tubuli: lunghi, semplici, quasi liberi, che si separano facilmente dal cappello; bianchi poi giallastri. Pori: in principio chiusi e fini; bianchi o bianco-grigi, a maturità giallastri. Gambo: 5-12 x 3-7 cm, grosso, pieno e sodo, in principio assottigliato in alto, ingrossato alla base, per divenire progressivamente cilindrico pallido poi brunastro chiaro; superficie ornata da vene più chiare. Carne: bianca, immutabile, con leggera colorazione nocciola, soda; odore fungino. Spore: bruno-olivastro in massa.
Fagottini alla ricotta ed erbe di campo
Per i fagottini preparare delle crespelle,con una padella antiadernte . Per il ripieno, far soffriggere una cipolla con poco olio e burro ,aggiungere della ricotta fresca e le erbe (precedentemente sbollentate in acqua molto salata e raffreddate, sotto l'acqua fredda.) Una volta aggiunte le erbe regolare di sale ,pepe,noce moscata. Quando il ripieno sarà addensato ,togliere dal fuoco e aggiungere un uovo ,mescolando velocemente. Lasciare raffreddare, con l'aiuto di un sacapoche farcire i dischi di crespella facendo una striscia di ripieno. Arrotolare la crespella e tagliare dei cilindri di 4 cm,mettere in una pirofila imburrata,spolverizzarli di parmigiano e passare in forno a 180° per 15 minuti. Servire su una base di salsa al pomodoro.
Le fasi di lavorazione dell'olio extravergine
Partiamo dall'oliva:
Seme
Epicarpo(buccia)
Mesocarpo(polpa)
Endocarpo (nocciolo)
L'oliva è botanicamente una drupa, ossia è formata da un epicarpo (buccia), un mesocarpo (polpa) e da un endocarpo (nocciolo) che contiene il seme. La buccia assume a maturazione ottimale un colore rosso brunastro
La raccolta delle olive può avvenire manualmente, ovvero staccando le olive dai rami con l’aiuto di articolari “pettini”, oppure meccanicamente, provocando cioè la caduta delle olive con l’utilizzo di macchine “scuotitrici”. Quest’ultimo sistema consente di ridurre i costi di mano d’opera.
La frangitura consiste nella frantumazione della polpa e dei noccioli delle olive. Questo processo si esegue con l’ausilio delle molazze di pietra o con i più moderni e rapidi frangitori a martelli.
La gramolatura consiste in un delicato rimescolamento della pasta che, rompendo le emulsioni acqua-olio che si formano durante la frangitura, facilita la successiva estrazione dell’olio
L’estrazione classica, che avviene per pressione, consente la separazione delle tre componenti della pasta che è stata ottenuta durante il processo di frangitura. Tali componenti sono l’olio, la sansa e la parte acquosa, detta anche acqua di vegetazione. L’estrazione si esegue con presse idrauliche e per successiva centrifugazione o decantazione.
L’olio estratto dalla pasta deve essere liberato da tutti i residui estranei e dall’acqua di vegetazione, nella quale rimangono gran parte dei residui solidi. Quest’operazione di chiarificazione può essere eseguita in tre modi differenti:- attraverso la filtrazione a farina fossile- attraverso la filtrazione a cotone idrofilo- attraverso la decantazione
Seme
Epicarpo(buccia)
Mesocarpo(polpa)
Endocarpo (nocciolo)
L'oliva è botanicamente una drupa, ossia è formata da un epicarpo (buccia), un mesocarpo (polpa) e da un endocarpo (nocciolo) che contiene il seme. La buccia assume a maturazione ottimale un colore rosso brunastro
La raccolta delle olive può avvenire manualmente, ovvero staccando le olive dai rami con l’aiuto di articolari “pettini”, oppure meccanicamente, provocando cioè la caduta delle olive con l’utilizzo di macchine “scuotitrici”. Quest’ultimo sistema consente di ridurre i costi di mano d’opera.
La frangitura consiste nella frantumazione della polpa e dei noccioli delle olive. Questo processo si esegue con l’ausilio delle molazze di pietra o con i più moderni e rapidi frangitori a martelli.
La gramolatura consiste in un delicato rimescolamento della pasta che, rompendo le emulsioni acqua-olio che si formano durante la frangitura, facilita la successiva estrazione dell’olio
L’estrazione classica, che avviene per pressione, consente la separazione delle tre componenti della pasta che è stata ottenuta durante il processo di frangitura. Tali componenti sono l’olio, la sansa e la parte acquosa, detta anche acqua di vegetazione. L’estrazione si esegue con presse idrauliche e per successiva centrifugazione o decantazione.
L’olio estratto dalla pasta deve essere liberato da tutti i residui estranei e dall’acqua di vegetazione, nella quale rimangono gran parte dei residui solidi. Quest’operazione di chiarificazione può essere eseguita in tre modi differenti:- attraverso la filtrazione a farina fossile- attraverso la filtrazione a cotone idrofilo- attraverso la decantazione
La scelta della materia prima
La scelta della materia prima è un fondamentale della cucina.
Bisogna tener conto della qualità dei prodotti acquistati, lo so che il prezzo è un problema, in quanto tutti i prodotti di qualità sono spesso costosi ma ricordate che ne va della vostra salute non è una questione solo di piacere.Pultroppo in commercio ci sono molti prodotti che al gusto e alla vista sono sfiziosi ma sono prodotti con sostanze chimiche che li rendono tali .Il consiglio è visto che la legge consente l'utilizzo di vari conservanti ,correttori di sapidità ecc. leggete attentamente la lista degli ingredienti!
Bisogna tener conto della qualità dei prodotti acquistati, lo so che il prezzo è un problema, in quanto tutti i prodotti di qualità sono spesso costosi ma ricordate che ne va della vostra salute non è una questione solo di piacere.Pultroppo in commercio ci sono molti prodotti che al gusto e alla vista sono sfiziosi ma sono prodotti con sostanze chimiche che li rendono tali .Il consiglio è visto che la legge consente l'utilizzo di vari conservanti ,correttori di sapidità ecc. leggete attentamente la lista degli ingredienti!
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